Villa La Leccia, Monte Pitoro – Toscana

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Villa La Leccia, Monte Pitoro – Toscana

Villa La Leccia, Monte Pitoro – Toscana

Villa La Leccia, Monte Pitoro – Toscana

Vista mare splendida con piscina riscaldata 10 x 5 mt.

Stunning sea view and heated swimming pool

€ 950.000 trattabili asking Price negotiable

 

5 Camere  Beds | 4 Bagni  Baths

300 m² superficie circa  Floor size 300 sq.m. approx.

30 m² superficie terrazzata circa  Terrace size 30 sq.m. approx.

2000 circa giardino – parco  Garden – park size 2000 sq.m. approx.

 

 

Villa La Leccia

Immersa nella tranquillità del rinfrescante verde delle colline sopra Massarosa (Lucca), Villa La Leccia è impreziosita dalla meravigliosa vista sul mare e sulle verdi e fresche colline circostanti. Immersed in the peacefulness of the refreshing green of the hills above Massarosa (Lucca), Villa La Leccia is enriched by the wonderful sea views and the green and cool hills surrounding.

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villa la leccia

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Dall’ampio e luminoso salotto con camino si può accedere direttamente alla terrazza che ha la vista sulla piscina e sul mare.

villa la leccia

Le camere da letto del primo piano sono 2 con vista su mare e piscina, 2 con vista pineta.

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Piano seminterrato (con accesso indipendente):

1 ampia camera letto, 1 bagno, 1 ampia lavanderia, 1 cantina, accesso esterno al patio coperto

Piano terra:

1 ingresso, 1 cucina abitabile, 1 ampio soggiorno con camino, 1 salotto con accesso alla terrazza, 1 terrazza solarium 30 m² circa, 1 bagno di servizio, 1 ampio garage, 1 ripostiglio

Piano primo:

4 camere, 1 bagno padronale con vasca, 1 bagno ospiti con doccia, 1 ripostiglio

Planimetrie

villa la leccia

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Villa la Leccia si trova sul Monte Pitoro, nel comune di Massarosa.

Cenni sulla zona:

Il comune di Massarosa

Il territorio che costituisce l’attuale Comune di Massarosa è ubicato in Versilia, al nord della Toscana. Dei luoghi, Raffaello Bertoli[1] scrive: “Geograficamente, la Versilia è una striscia di terra compresa fra due laghi, il versante occidentale della Alpi Apuane e il mar Tirreno. A nord, il lago di Porta, ormai prosciugato; a sud, quello di Massaciuccoli, caro a Puccini… Il clima di Massarosa e di Massaciuccoli, antico porto romano sul lago, è eccezionale, vi maturano arance e limoni, vi fruttificano le palme. Dal mare si raggiungeva il porto lungo il canale di Viareggio. Viareggio non c’era…”. C’è anche chi pensa che Annibale, per raggiungere inatteso il Trasimeno, sia passato da qui. “…forse il ‘per paludes’ di Livio indica la parte [un tempo] paludosa a sud del Lago di Massaciuccoli, zona che oggi si chiama ‘La Costanza’…“

 Vero è che i differenti paesaggi che costituiscono il territorio di Massarosa, dolcemente posato su una piana che, degradando lentamente, si fa mare ancor prima di giungervi, si apre in un mirabile paesaggio distribuito tra collina, pianura e zona lacustre, che ha conservato in più siti le tracce lasciate dalle genti che vi si sono insediate fin dall’antichità.

Massarosa ha una superficie di 69.25 kmq, ospita complessivamente circa 20.000 abitanti, ed è diviso in sedici frazioni, distribuite per la maggior parte lungo il raggio dei suoi quindici chilometri di lunghezza. Sette di queste frazioni, Quiesa, Bozzano, Massarosa, Piano del Quercione, Piano di Conca, Piano di Mommio, Stiava, giacciono in pianura; le altre, Mommio, Corsanico, Bargecchia, Pieve a Elici, Compignano, Montigiano, Gualdo, Valpromaro e Massaciuccoli si trovano a varia altitudine sulle colline, dalla cui sommità si contemplano il Lago appunto di Massaciuccoli, oggi strettamente legato alla fortuna delle melodie di Puccini, ed il mar Tirreno, retrostante, che si mostra come un’ampia rada, al cui orizzonte, nei giorni chiari, si stagliano le sagome delle isole dell’Arcipelago Toscano, raccolte sotto l’Elba.

Al di sotto della strada provinciale Sarzanese, che si snoda alle estreme pendici dei colli da Quiesa a Montramito, si stende la parte pianeggiante di questo Comune. Arrivando da Viareggio, superata la prima fascia costiera in cui predominano le dune e la macchia bassa mediterranea, si incontra una fetta umida di territorio, caratterizzata dalla presenza di paludi, fossi e piccole aree bonificate, che chiude il confine naturale a sud incontrando il Lago di Massaciuccoli.

Chi proviene da Lucca, disceso il monte che apre la via del mare, trova per primo il paese di Quiesa, supera Bozzano, ex importante centro industriale calzaturiero, ed entra nel capoluogo Massarosa, situato in ridente posizione al margine della pianura litoranea, a otto metri di altitudine sul livello del mare e distante sette chilometri da Viareggio. Da qui, abbandonando la provinciale e risalendo i tornanti della via comunale del monte Pitoro, che si unisce alla strada che Camaiore porta a Lucca attraverso la valle interna della Freddana, si possono raggiungere, situate a varia altitudine sulle colline, le frazioni di Pieve a Elici, Gualdo, Montigiano. Successivamente, doppiato a nord lo sperone di Montramito, antico scalo marittimo, oggi proteso dalla terraferma a chilometri dalla costa, le pendici delle colline acquistano un più dolce declivio e danno un respiro più ampio alla pianura e agli abitanti delle frazioni panoramiche di Stiava, Bargecchia, Corsanico e Mommio.

Questo ambiente collinare si caratterizza per la continua trama degli insediamenti agricoli, generalmente di modeste dimensioni, che risultano qui il baricentro della struttura umana e territoriale. Questa sistemazione assai articolata e complessa si è sviluppata sul territorio nei secoli scorsi, storicamente connessa al prevalere di un’organizzazione socioeconomica e territoriale fondata sulla suddivisione coloniale (“appoderamento”) della villa-fattoria, centro direttivo, generalmente localizzato in posizione privilegiata e provvisto di parchi, giardini e palazzi di una certa rilevanza architettonica.

 Il nome attuale, Massarosa, suggerisce un insediamento medioevale di derivazione germanica. Il termine “Massa Grausi”, antico nome di Massarosa, deriva dall’unione del termine “massa”, vasta proprietà agricola, con il nome proprio germanico “Grauso”, proprietario del fundus. Cioè il toponimo richiama l’esistenza di una proprietà agricola longobarda, confortata da documenti che attestano la presenza di una curtis, con tutti gli annessi, alla fine del X secolo. In realtà esistono anche insediamenti arcaici molto più antichi; il luogo, forse anche in virtù della sua amenità, possiede cultura plurimillenaria, e di ogni civiltà conserva testimonianze e vestigia.

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